La cara amica compianta Patrizia Iannone, un giorno, mi convoca per propormi un evento, quando chiamava io mi precipitavo perché i suoi eventi erano sempre di gran classe e poi lei aveva una grande ammirazione per il mio lavoro e, per rispetto e riconoscenza, correvo ogni volta che aveva bisogno di me. Quella volta mi propose di andare a Napoli ad una mostra d’arte e alimentare, venivano esposte opere fatte con ogni genere alimentare, pasta, pane, frutta, cioccolato, caramelle e altro, la mostra si teneva di domenica a Castel dell’Ovo, posto bellissimo, non ci penso due volte, vado.
Ne parlo con Giacomo, un mio amico, che l’arte non lo rende indifferente, anche lui non se lo fa ripetere e si parte. Mentre aspettiamo l’apertura della mostra ci godiamo lo spettacolo di panorama che offre il castello, una delle cose più belle, assolutamente da non perdere, il golfo di Napoli dall’alto, da paura.
Inizia l’evento e anche qui ricevo una valanga di complimenti, vengo paragonato alle migliori pasticcerie della città, la gente va e viene più di una volta, una signora di una certa età sarà venuta sei o sette volte, alche’ gli chiedo: “Signora ma riuscirà a pranzare?”, lei pronta: “Guaglio non ti preoccupare, chi ha fatto a fame in tempo di guerra nun se tira mai addietro”, mi dico che delle volte devo imparare a stare zitto. L’evento doveva finire alle 13 ma alle 11.30 ci avvisano che a mezzogiorno si chiude a causa della partita del Napoli, e così sarà.
Alle 12 stavo sul marciapiede del lungomare adiacente con tutta la mia attrezzatura, frigo compreso, come uno cacciato di casa, solo, e la macchina lontana, il mio amico Giacomo era andato a visitare il Maschio Angioino e non era raggiungibile. Che faccio, che non faccio, mi avvio imprecando a prendere la macchina, traffico, sensi unici e poi non conosco la città, mi ci vuole un bel po’ per tornare al Castello, tra me e me penso “sai mo che ce ritrovo” e invece nessuno ha toccato niente, stava tutto lì. Come mi son vergognato di fronte ai napoletani per aver pensato male, mentre ripartivo per Roma mi sarei voluto scusare con ogni persona che vedevo…