LA CENA SICILIANA

Vengo contattato da un ristorante di Via Veneto a Roma, si programma una cena siciliana e sono interessati a fare il gelato con i vini siciliani ed altri gelati stile gourmet, tra cui basilico, carruba e pomodori camone.

Solita procedura, prima visita per conoscerci, il colloquio con lo chef per le indicazioni di rito, la selezione dei vini e stabilire una data per portare i primi test di gelato.

Porto puntuale i miei primi test ad assaggiare allo staff di cucina, tutto bene, piace il mio metodo di lavoro ma con il gelato al pomodoro camone ancora non ci siamo.

Però proprietà e chef del ristorante si convincono del mio lavoro, sono parte integrante della cena, resta sto pomodoro che ancora non convince.

Me ne darà da fare, o troppo dolce o troppo sapido o addirittura il gelato si indurisce esageratamente.

Poi mi arriva l’idea giusta e posso vantarmi di aver fatto un gran gelato.

La sera dell’evento dovrò servire tutti questi gelati in accompagno ad ogni portata, gli antipasti, i primi e due secondi, poi alla fine una selezione di mie hit con i vini di Frascati.

Per la preparazione ci sono quattro chef siciliani con la equipe di fiducia, siamo tutti in cucina, praticamente una marea di gente, ma sono molto organizzati, movimenti veloci precisi, sui fornelli e nello impiattare, a volte sembra un balletto, che spettacolo.

Ad un certo punto tra chef c’è un momento di tensione di nervosismo, iniziano ad alzarsi i toni, penso mo questi tirano fuori le lame e scorre il sangue, poi con la velocità di come è cominciato tutto finisce e a fine serata tutti a brindare come se niente, potenza del successo.

La serata sarà un trionfo, resteremo senza cena perché prima la tensione ci aveva tolto l’appetito dopo siamo troppo stanchi e non vediamo l’ora di andare a casa.